Sud

Dopo lo spettacolare trekking torniamo a Reykjavik, dove dormiamo. Uscire alla sera è veramente divertente in questa città, anche se è giovedì e tutto chiude alla una. Il meglio lo si può trovare durante il week-end, quando i locali rimangono aperti fino a tarda notte e c'è molta gente: non c'è che l'imbarazzo della scelta.

Il mattino seguente ritiriamo le due auto e partiamo: ci aspettano otto giorni in questo paese eccezionale!

 


Come prima attrattiva effettuiamo il Circolo d'Oro, che tocca tre attrattive turistiche: Pingviller, Geysir e la cascata Gullfoss. È il circuito turistico di una giornata più famoso partendo da Reykjavik, perciò aspettatevi molta gente, nel periodo di maggiore affluenza.

Pingviller è un luogo importante dal punto di vista storico, nonché vanta una posizione spettacolare, all'interno di una frattura, causata dalla separazione della zolla tettonica nord-americana con quella euroasiatica. È un'attrazione interessante... ma non così spettacolare.

Geysir... beh che dire? C'è il geyser più affidabile del mondo, Strokkur, che emette getti d'acqua alti dai 15 ai 30 metri ogni sei minuti al massimo. Purtroppo piove, c'è nebbia e non riesco d effettuare scatti interessanti.

Gullfoss è la cascata più alta d'Islanda, da visitare, soprattutto in una giornata soleggiata.

Dopo il Circolo d'Oro, ci rechiamo a Vik (300 abitanti), fermandoci alla cascata Skogafoss e prendendo una deviazione per Dyrholaey, dove si trovano un arco di pietra e numerosi pulcinella di mare.

Il campeggio di Vik è ben attrezzato: facciamo anche un giro nelle spiaggia, dove ci sono un numero incredibile di pulcinella. Non piove più, ma il vento si fa sentire... eccome!

Il giorno seguente ci dedichiamo al ghiaccio. Prima ci rechiamo a Skaftafell, dove si trova l'enorme ghiacciaio Vatnajoküll: 8100 Kmq con uno spessore anche di 1000 metri! Qui c'è un centro visitatori e anche un campeggio, ma soprattutto la Svartifoss: una cascata incorniciata da colonne di basalto. Da qui  proseguiamo ad est fino ad un punto panoramico e ventoso, dove ammiriamo una lingua del ghiacciaio. Poco dopo essere risaliti in auto prendiamo una deviazione fino a giungere ad un'altra lingua di ghiaccio, ma il meglio deve ancora venire.

A questo punto visitiamo due lagune glaciali: Fjallsàrlòn e subito dopo l'incredibile Jökulsàrlòn, dove gli iceberg finiscono nel mare e le foche nuotano felici. Vale la pena rimanere un po' di tempo in questo luogo affascinante e per chi desidera si può pure effettuare un giro nella laguna con un mezzo anfibio. Purtroppo il sole non è presente, ma almeno non c'è nebbia.

Ci fermiamo ad Höfn per trascorrere la notte, che è la città principale del sud-est dell'Islanda, anche se conta solamente 1600 abitanti. Il giorno seguente ci attende un lungo viaggio in auto, anche se le soste non mancano. Poco dopo la partenza ammiriamo un largo arcobaleno e le onde che s'infrangono su degli scogli di basalto. Per chi avesse tempo consiglio di visitare i fiordi orientali, mentre noi ci dirigiamo direttamente a nord.


  

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